Tante volte mi chiedo che sen­so abbia avere un blog privato.

Parte come diario, si dà l’ac­ces­so a quelle poche per­sone che sai che ti leg­ger­an­no con atten­zione e com­menter­an­no in modo sen­sato, e si scrive tut­to quel­lo che pas­sa per la tes­ta. Sen­za troppe cen­sure e fron­zoli. Si aspet­ta il con­fron­to, fat­to di pareri, con­sigli e tal­vol­ta critiche. Ci si mette a nudo, quin­di non si sa mai cosa ci si può aspettare.

Ulti­ma­mente però sto notan­do una ten­den­za che mi fa ricredere riguar­do alle moti­vazioni per cui ho deciso di aprire un blog pri­va­to, il tan­to famoso diario online. Mi sono resa con­to, e non solo tramite il mio, ma anche tramite altri blog, che i com­men­ti stan­no pren­den­do una pie­ga strana.

Provate ad entrare nei vostri blog prefer­i­ti e date una scor­sa al numero di com­men­ti per post. Vi accorg­erete con un colpo d’oc­chio che sem­pre più spes­so i post “leg­geri” saran­no pieni di com­men­ti, spes­so anche par­ti­co­lar­mente inutili (“hai per­fet­ta­mente ragione!” “che bel­la la maglia nel­la foto!”), men­tre quel­li più intro­spet­tivi, quel­li che effet­ti­va­mente avreb­bero bisog­no di un con­siglio, non han­no neanche mez­za paro­la di commento.

E’ come (ne parla­vo pri­ma con Mar­ti­na) se la gente non avesse voglia di pen­sare, ma solo di far­ti capire “sono pas­sato, pas­sa anche tu da me”.

Ma che sen­so ha?